C'era un cartello giallo con una scritta nera diceva: "Addio bocca di rosa con te se ne parte la primavera".

— Fabrizio De André
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PrimaveraGiallo

Altre frasi di Fabrizio De André

Il cuore del marinaio è sempre all'asciutto, a scaldarsi intorno al fuoco. Il marinaio non ama il mare: ci lavora e lo teme. Sogna di avere sempre la terra sotto i piedi, ricorda gli aromi, i volti e i sapori di casa.
— Fabrizio De André
Che la pietà non vi sia di vergogna.
— Fabrizio De André
Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che pensano e quelli che lasciano che siano gli altri a pensare.
— Fabrizio De André
Chi ben condusse sua vita male sopporterà sua morte.
— Fabrizio De André
I potenti rammentino che la felicità non nasce dalla ricchezza né dal potere, ma dal piacere di donare.
— Fabrizio De André
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E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
— Khalil Gibran
C'era un cartello giallo con una scritta nera diceva: "Addio bocca di rosa con te se ne parte la primavera".
— Fabrizio De André
Chi vuol goder l'aprile nella stagion severa, rammenti in primavera che il verno tornerà. Per chi fedel seconda così prudente stile, ogni stagione abbonda de' doni che non ha.
— Pietro Metastasio
La primavera è sempre piena di promesse... che non ci mentono mai, che non di deludono mai.
— Michel Bouthot
Nello stupendo maggio, quando esplodevano tutte le gemme, proprio allora nel mio cuore è spuntato l'amore.
— Heinrich Heine
A Milano ci sono due squadre: l'Inter e la primavera dell'Inter.
— Peppino Prisco
Essere interessati al cambiamento delle stagioni è uno stato mentale più felice di essere disperatamente innamorati della primavera.
— George Santayana
Primavera non è che s'avventuri un'altra volta e cinga di tripudi un'altra volta i rami seminudi tutti raggiando questi cieli puri?.
— Guido Gozzano
Solo con la pazienza dell'inverno noi possiamo portare la a lungo desiderata, a lungo attesa primavera.
— Anne Morrow Lindbergh
Eppure un guizzo solo di primavera basta a rendere allegra l'anima vedova, a mutare in piani di esaltata Arlecchina queste ostinate gramaglie.
— Gesualdo Bufalino