La felicità è buona salute e cattiva memoria.

Ingrid Bergman
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La nostra interpretazione

Quest'aforsima di Ingrid Bergman esplora la natura complessa della felicità, sottolineando che essa dipende non solo da uno stato fisico e psicologico positivo ma anche dalla capacità dell'animo umano di dimenticare o minimizzare le sofferenze passate. La frase invita a considerare come l'aspetto mentale possa avere un ruolo cruciale nella percezione della felicità, suggerendo che la memoria non è sempre una virtù quando si tratta di trovare soddisfazione nel presente e nell'avvenire.

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