Al gioco del trono o si vince o si muore. Non c'è una terza possibilità.
In principio era come un sospiro, una promessa. La più leggera delle brezze che danza sulle urla di morte di trecento uomini. Quella brezza ora si è fatta vento. Un vento fratelli miei, di sacrificio. Un vento di libertà.un vento di giustizia. Un vento di vendetta.
Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinti?
La razza umana è diventata forte nella lotta perpetua, e non potrà che perire in una perpetua pace.
Vi sono dei momenti di parossismo durante la pugna nei quali la morte perde tutto il suo orrore e ammiri tale che sarebbe fuggito dinanzi ad un cavaliere disarmato, non far caso di una grandine fitta di fucilate che lo prendono a bersaglio.
Sono l'eterno ed incorruttibile nemico giurato del contrabbando di alcool.
Agire è combattere.
La vita è una tale fatica, bambino. È una guerra che si ripete ogni giorno, e i suoi momenti di gioia sono parentesi brevi che si pagano un prezzo crudele.
Abbiamo combattuto assieme per riconquistare la libertà per tutti: per chi c'era, per chi non c'era e anche per chi era contro.
La libertà viene come un dono, ma si conserva mediante la lotta.
Noi veniamo rapiti dalla bellezza di un fiore o dal silenzio di un bosco, e non ci rendiamo conto che dietro quel fiore e quel bosco c'è sempre una lotta per la vita.
Non si oppone forza contro forza ma si devia la forza dell'avversario, per poi colpirlo quando è sbilanciato e indifeso.