Il vero male è l'indifferenza.
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Non possiamo parlare finché non ascoltiamo. Quando avremo il cuore colmo, la bocca parlerà, la mente penserà.
Parla loro con tenerezza. Lascia che ci sia gentilezza sul tuo volto, nei tuoi occhi, nel tuo sorriso, nel calore del nostro saluto. Abbi sempre un sorriso allegro. Non dare solo le tue cure, ma dai anche il tuo cuore.
Le parole gentili sono brevi e facili da dire, ma la loro eco è eterna.
Non amate per la bellezza, perché un giorno finirà. Non amate per l'ammirazione, perché un giorno vi deluderà. Amate e basta, perché il tempo non può far finire un amore che non ha spiegazioni.
Non vi sia alcuna gloria nel vostro successo ma attribuite tutto a Dio con il più profondo senso di gratitudine.Tutte le frasi, le citazioni, gli aforismi di Madre Teresa di Calcutta
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Il vero nemico non è la morte, vogliamo combattere le malattie? Combattiamo la più terribile di tutte: l'indifferenza.
Vi è una grande differenza tra coloro che vanno ciechi per il mondo dei malati malgrado i loro occhi aperti, e la sicurezza di una chiara percezione che scaturisce dalla sensibilità di chi partecipa.
Fortunati coloro che si assorbono quasi per egoismo nell'avvenire e vivono per sé e di ciò che li circonda, e non si curvano su se stessi a perscrutarsi nelle sfumature dei sentimenti e nella contemplazione del passato!
Conduciamo la nostra vita senza pensare alle conseguenze che essa potrebbe avere sul pianeta, sui nostri discendenti.
Sentirci anonimi in mezzo alla gente che ci circonda è una sofferenza terribile: è come essere invisibili.
Lo strumento principe in natura per l'autoconservazione: decisi di sbattermene i coglioni.
Non siamo più spensierati, ma atrocemente indifferenti. Sapremmo forse vivere, nella dolce terra: ma quale vita? Abbandonati come fanciulli, disillusi come vecchi, siamo rozzi, tristi, superficiali. Io penso che siamo perduti.
Il prezzo pagato dalla brava gente che non si interessa di politica è di essere governata da persone peggiori di loro.
La virtù che si ignora è due volte virtù.
Il connotato del morto è l'impassibilità: l'ignoranza e la dimenticanza o facilità a dimenticare, riducono noi vivi, per la quasi totalità delle esperienze (o relazioni) possibili, a una impassibilità analoga.