Antipolitica è sfilare al Family Day e poi andare a puttane.
Gratuità: la parola più scandalosa per questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all'asta.
La Costituzione è molto più avanzata dell'Italia e di noi italiani: è uno smoking indossato da un maiale.
Antipolitica è promettere tagli alla casta e poi non farli, però Giuliano Amato ci sta lavorando.
Antipolitica è dire «ce lo chiede l'Europa», ma se poi l'Europa ci chiede la legge anticorruzione, allora l'Europa si faccia i cazzi suoi.
Antipolitica è andare solo a Porta a Porta per non rispondere mai a una domanda.
Il realismo è il tratto obbligatorio di ogni politico.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Sono di sinistra e Renzi non mi entusiasma. Lo considero un uomo necessario in questo momento ma non ha esattamente il mio profilo politico ideale.
I politici fanno politica come le cortigiane fanno l'amore: per mestiere.
Quando la religione diventa un grande potere all'interno dello Stato, lo Stato di per sé perde potere sui suoi cittadini.
Io sono in politica a causa del conflitto tra il bene e il male, e io credo che alla fine il bene debba prevalere.
La politica è sintesi di teorie e di interessi, di principi e di fatti; la politica è vita nel senso più completo della parola.
L'arte deve stare fuori dalla politica e ancor di più l'artista.
La politica è come la medicina: il suo unico compito è la scelta dei mali. Ogni legge è infatti un male perché costituisce sempre una infrazione alla libertà ma, ripeto, la scienza politica non ha altro compito che quello della scelta dei mali.
L'interesse pubblico richiede di fare oggi quelle cose che gli uomini intelligenti e di buona volontà si augurerebbero, tra cinque o dieci anni da oggi, che fossero state fatte.