Svegliati, Neo. Matrix ha te... Segui il coniglio bianco.
Cerco di aprirti la mente, Neo, ma posso solo indicarti la soglia. Sei tu quello che la deve attraversare.
Sei più veloce di così. Non pensare di esserlo: convinciti di esserlo. Smettila di provare a colpirmi! Colpiscimi!
Nel corso della storia il genere umano è dipeso dalle macchine per sopravvivere. Al destino, come sappiamo, non manca il senso dell'ironia.
Riposa Zion, dormi una notte tranquilla.
Il futuro è un libro dalle pagine bianche. Solo tu puoi riempirle.
C'è solo da accettare quello che accade e continuerà ad accadere, nello stesso modo in cui lui accetta senza reazione di essere rinchiuso in quel bianco finché lui stesso non arriverà a farne parte.
La sposa in bianco, il maschio forte, i ministri puliti, i buffoni di corte, ladri di polli, super pensioni, ladri di stato e stupratori, il grasso ventre dei commendatori, diete politicizzate, evasori legalizzati.
Dio è morto ma resta sempre bianco.
Non esiste la Natura, né quella dei Padri della Chiesa, né quella di Darwin, né quella del calzaturificio Valleverde, né quella del Mulino Bianco: esisti tu, pirla!
Metti al bando la parola impossibile.
E come disse il sommo poeta nel cantico trentatré, "Nessuna donna è andata mai in bianco con i Patanè!"
Nella notte del giardino, sei gitane, vestite di bianco, ballano. Nella notte del giardino, incoronate, con rose di carta e visnaghe. Nella notte del giardino, i denti perlacei scrivono l'ombra bruciata. E nella notte del giardino, le loro ombre si allungano, e raggiungono il cielo violacee.
Li ho visti tra le nuvole sull'erica. Eccoli! Non sostano né per amore né per dolore, Eppure i loro sguardi sono quelli di un'innamorata, Quando il cervo bianco irrompe dal coperto E il vento bianco rompe il mattino.