Vivere, nutrirsi, riprodursi, portare a termine il compito per il quale siamo nati e morire: non ha alcun senso, è vero, ma è così che stanno le cose.
Lo sguardo è come una mano che tenta inutilmente di afferrare l'acqua che scorre. Sì, l'occhio percepisce ma non scruta, crede ma non interroga, recepisce ma non indaga, è privo di desiderio e non persegue nessuna crociata.
È un enigma che sempre si rinnova: le grandi opere sono forme visive che raggiungono in noi l'evidenza di un'adeguatezza senza tempo.
Nella nostra società essere povera, brutta e per giunta intelligente condanna a percorsi cupi e disillusi a cui è meglio abituarsi quanto prima.
L'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine.
Quando la malattia entra in una casa non si impossessa soltanto di un corpo, ma tesse tra i cuori un'oscura rete che seppellisce la speranza.
Se vivere senza cercare ciò che si è rappresenta un accecamento soprannaturale, è ben terribile vivere male credendo in Dio.
Le ho chiesto di sposarmi, e lei ha detto no! E da allora viviamo felici e contenti.
Dubbio, risata, disinvoltura, insolenza, lentezza, ozio: elementi di una buona arte del vivere.
Soltanto quando abbiamo imparato a valutare la dimenticanza, abbiamo imparato l'arte di vivere.
Vivi per essere la meraviglia e l'ammirazione del tuo tempo.
Vivere è una cosa troppo importante per poterne parlare seriamente.
Sei stato condannato alla pena di vivere. La domanda di grazia, respinta.
Si dovrebbe stupirsi se fosse diverso: si accumula rabbie, umiliazioni, ferocie, angosce, pianti, frenesie e alla fine ci si trova un cancro, una nefrite, un diabete, una sclerosi che ci annienta. E voilà.
Viviamo, nell'imbrunire della coscienza, mai certi di cosa siamo o di cosa supponiamo essere.
Non c'è motivo di credere che uno sia vissuto a lungo perché ha i capelli bianchi o le rughe: non è vissuto a lungo, ma è stato al mondo a lungo.
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