Muoversi, vivere, non pensare!— Luigi Pirandello
Muoversi, vivere, non pensare!
Il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell'oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d'immagini care. Nell'oggetto insomma amiamo quel che vi mettiamo di noi.
L'uomo prova un'istintiva gratitudine per la donna che, sacrificando un po' del suo pudore, dimostra di voler piacere a uno solo sfidando la malignità degli altri; ma non può soffrire poi che questa donna faccia dispetto a un'altra donna che dimostri di avere per lui qualche simpatia.
Perché una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile.
Ah, che vuol dir morire! Nessuno, nessuno si ricordava più di me, come se non fossi mai esistito...
Riponi in uno stipetto un desiderio: aprilo, vi troverai un disinganno.
A ben considerare, il nostro cosìdetto senso di vivere non consisterà, forse, nella previsione di poter ripetere infinite volte ciò che una volta campiamo?
Viviamo come sogniamo, soli.
Vivere è l'arte di diventare quello che si è già.
Se vogliamo, possiamo vivere in un mondo di illusioni confortanti.
Si può, volendo, riportare l'intera arte del vivere a un buon uso del linguaggio.
Non posso vivere né senza te né con te.
Se non hai ragione per vivere non trovarne una per morire.
Non posso farmi condizionare dalle regole. Io vivo le mie emozioni. C'è solo un vero piacere quello di vivere.
L'uomo che vive più a lungo e quello che vive meno, quando muoiono, perdono la stessa unica cosa.
Bisogna seguire ciò che è comune: ma pur essendo comune il logos, la maggioranza degli uomini vive come se essi avessero una loro propria mente.