Ci sono cose che non si possono capire con la riflessione, bisogna viverle.— Michael Ende
Ci sono cose che non si possono capire con la riflessione, bisogna viverle.
Una Storia può essere nuova eppure raccontare di tempi immemorabili. Il passato nasce con lei.
Ogni storia è una storia infinita.
Come voi avete occhi per vedere la luce, e orecchie per sentire i suoni, così avete un cuore per percepire il tempo. E tutto il tempo che il cuore non percepisce è perduto, come i colori dell'arcobaleno per un cieco o il canto dell'usignolo per un sordo.
Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano ma pochissimi si fermano a rifletterci. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto. Questo mistero è il tempo.
Certe persone vivono in lotta con altre, con sé stesse, con la vita. Allora si inventano opere teatrali immaginarie e adattano il copione alle proprie frustrazioni.
Quando arriverà il tempo in cui avremo vissuto tanto a lungo da superare le illusioni della giovinezza, ci accorgeremo che il nostro mondo è fatto di tante piccole foglie, simbolo dei nostri ricordi.
Vivere senza di lui sarebbe stato, per sempre, la sua occupazione fondamentale, e da quel momento le cose avrebbero avuto ogni volta un'ombra, per lei, un'ombra in più, perfino nel buio, e forse soprattutto nel buio.
Se un uomo non ha scoperto nulla per cui vorrebbe morire, non è adatto a vivere.
Vivi apprezzandoti e fai silenzio, vedrai che ritroverai la calma e la serenità. In mezzo al rumore non si avvertono né i respiri né i sospiri delle persone che ti vogliono bene.
Che cosa servono a quel tizio ottant'anni trascorsi nell'inerzia? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, e non è morto tardi, ma lentamente.
Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o periremo insieme come stolti.
È un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.
Vivere è far vivere l'assurdo.
Imparare a lasciar vivere chi non ha altro da fare.