Anche se dovesse far male da morire, è vivere che voglio.
Nelle parole d'ordine dei barbari risuona il morbido diktat dell'impero.
Quando tu sai come fare a strappare un applauso o una risata, che cosa mai ti potrebbe indurre a dire la cosa giusta invece di quella che funziona?
Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio.
C'era anche un perché, ma non me lo ricordo. Non si ricordano mai i perché.
Rinunciare ai cavalli, alla civiltà dei cavalli, era forse la ritirata strategica necessaria, la inevitabile perdita di anima, per ottenere lo sviluppo di un'energia che non sarebbe poi apparsa, obbiettivamente, come una barbarie.
Se per te è impossibile vivere solo, sei nato schiavo.
Gli uomini traggono maggior vantaggio dal permettere a ciascuno di vivere come gli sembra meglio che dal costringerlo a vivere come sembra meglio agli altri.
Non vi è che un modo per essere felici: vivere per gli altri.
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.
È necessario che tu viva per un'altra persona se vuoi vivere per te stesso.
Vivere è di tutti, viver bene di pochi; viver con scienza e conoscenza di pochissimi.
Vivere è morire, perché non abbiamo un giorno in più nella nostra vita senza avere, al contempo, un giorno in meno.
Non ho scelto io di nascere quindi lasciatemi vivere come mi pare.
Per vivere, un uomo ha bisogno di cibo, di acqua e di una mente acuta.
Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.