Può capitare di vivere senza "esistere".— Dacia Maraini
Può capitare di vivere senza "esistere".
I pochi felici che amano leggere poesie sanno che il carico dei suoni, delle parole può essere dolcissimo.
Non c'è niente di eroico nel vile infierire su chi è più debole.
C'è un "perché" nascosto in tutte le cose che conduce ad un altro "perché", il quale suggerisce un piccolissimo imprevisto "perché", da cui scaturisce probabilmente un altro, nuovissimo e appena nato "perché".
Uscire da un libro è come uscire dal meglio di sé. Passare dagli archi soffici e ariosi della mente alle goffaggini di un corpo accattone sempre in cerca di qualcosa è comunque una resa.
La ricerca non è soltanto funzionale a ciò che si sta cercando; la ricerca contiene in se stessa la ricompensa della sua fatica.
Che gusto c'è a vivere se non ci si può sentire vivi?
Non c'è motivo di credere che uno sia vissuto a lungo perché ha i capelli bianchi o le rughe: non è vissuto a lungo, ma è stato al mondo a lungo.
Vivere da cicala e trovarsi un marito formica che lavori per te.
Bisogna seguire ciò che è comune: ma pur essendo comune il logos, la maggioranza degli uomini vive come se essi avessero una loro propria mente.
Dovremmo vivere semplicemente, in modo che altri possano semplicemente vivere.
Sforziamoci di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino ne sia addolorato.
Sogna in silenzio, ma vivi ad alta voce.
L'uomo impara sempre a vivere quando è troppo tardi.
Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo il medesimo orizzonte.
La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli.