Dopo millenni di odi e di guerre per lo meno dovremmo avere imparato questo: che il dolore non ha bandiera.— Dacia Maraini
Dopo millenni di odi e di guerre per lo meno dovremmo avere imparato questo: che il dolore non ha bandiera.
L'amore è una cinciallegra che vola e non riesci a fermarla, nemmeno a metterle il sale sulla coda.
Il tempo è il segreto che Dio cela agli uomini. E di questo segreto si campa ogni giorno miseramente.
La fretta è dei giovani che non conoscono le delizie dell'attesa, la volontà di un prolungamento che avvolge la resa di odori profondi e prelibati.
Anche oziare, ma con consapevolezza, può essere un'arte.
Il futuro è dei coraggiosi.
La prosperità, il piacere e il successo possono essere volgari e refrattari, ma il dolore è la più sensibile di tutte le cose create.
Dopo un grande dolore, arriva un sentimento formale.
Il dolore non vale da obiezione alla vita.
Sono certo di parlare a nome della mia nazione intera, quando dico: l'11 settembre siamo tutti americani, nel dolore come nella sfida.
Chi sradicasse la conoscenza del dolore estirperebbe anche la conoscenza del piacere e in fin dei conti annienterebbe l'uomo.
In questa valle di dolore e di lagrime ho l'onore di trovarmi bene.
I dolori leggeri concedono di parlare: i grandi dolori rendono muti.
Più parole potenti e azioni generose ha ispirate il dolore agli uomini, che la gioia.
Non sapevo che il dolore ripiega in labirinti strani, dove non avevo ancora finito di addentrarmi.
Non c'è dolore più grande della perdita della terra natia.