Il suo dolore era stato maggiore del mio. Quel dolore delinea il confine che ci separa. La sua morte mi ha insegnato a guardarmi dentro e a mantenermi distante. Quel dono di consapevolezza mi ha salvato la vita.
Scrivere è come fare la lotta, mi piacciono le cicatrici.
Penso che John Fitzgerald Kennedy fosse un uomo politico, uno statista un po' di serie B e che Robert Kennedy fosse il più grande combattente contro il crimine che sia mai vissuto.
Molto del mio successo è dovuto al mio aspetto, ne sono consapevole.
Ogni scelta, ogni bivio ti porta su una strada lasciandone altre. Possibilità che non si sono concretizzate, sogni abbandonati, progetti non conclusi, ma quello che conta è solo esserne consapevoli.
Il grande fallimento nella vita, non consiste nello scoprire da ultimo che ci siamo sbagliati. Ancora più deprimente è accorgersi che non possiamo far altro che sbagliare.
Il Grande Bastardo appare per lo più come variazione nell'intensità della luce, un calo improvviso, o un lampo, o la comparsa su un muro dell'ombra di qualcosa che non esiste.
La presenza è più che esserci soltanto.
Più potente di qualsiasi slogan di successo mai scritto da mano umana è la realizzazione di ogni uomo che non ha che un solo capo. Quel capo è l'uomo, lui, egli stesso.
Gli uomini nascono felici, però si autoconvincono che la felicità è qualcosa che devono trovare nella vita... E cosa siamo? Un branco di animali senza istinto, che seguono idee sbagliate, cercando quello che già hanno.
Chi conosce il (suo lato) maschile ma conserva il (suo lato) femminile diventa l'impluvio del mondo. Essendo l'impluvio del mondo, la virtù non lo abbandona mai; ritorna allo stato di infante.
Giuste nozze. Il matrimonio, così per l'uomo come per la donna, può essere un approdo o un naufragio. Il curioso si è, che lo sanno dopo, che cosa è stato.
Fino ai quarant'anni l'uomo è folle; quando poi inizia a riconoscere la sua follia, la vita è già passata.
La miseria e le preoccupazioni generano il dolore, la sicurezza, invece, e l'abbondanza la noia.
La vita è dolore e la gioia dell'amore è un anestetico.
Il più piccolo dolore nel nostro mignolo ci preoccupa e c'infastidisce di più della distruzione di milioni di nostri simili.
Pace, pace una volta al mio tormento, Stanco di più patir, dai suoi legami Fugge il mio spirto, e si dilegua al vento.
Sopportai il dolore concentrandomi che alla fine sarei stato 5 cm più vicino alle stelle.
Siamo giunti a tanto meschine insulsaggini che ci tormenta non solo il dolore, ma il pensiero del dolore, come accade solitamente ai bambini, i quali sono spaventati dall'ombra.
È stupido strapparsi i capelli nel dolore, come se la pena fosse diminuita dalla calvizie.
Temo il dolore fisico in quanto penso che esso possa limitare la mia libertà. Ho paura di non saperlo sopportare.
Poco ha doglia chi, dolendo, tace.
Ogni dolore viene scritto su lastre di una sostanza misteriosa al paragone della quale il granito è burro. E non basta un'eternità a cancellarlo.
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