In questa valle di dolore e di lagrime ho l'onore di trovarmi bene.
Dio, dice San Paolo, lo vediamo qui in terra per riflesso e per enigma. Dopo morte lo vedremo sul serio.
La fortuna fa come il baro nel giuoco: fa vincere qualche volta, per allettare gli altri.
Io mantengo verso i medici una benevola diffidenza, perché a furia di studiare le malattie finiscono per considerare la salute anch'essa come una malattia.
La menzogna è nella vita. E allora perchè soffrire per combattere quello che è nella vita, che è la vita?
L'abitudine di veder sempre una faccia di donna ha per effetto di farla trovar bella.
Probabilmente dovreste togliere strati sopra strati di dolore per vedere perché ogni cosa che vedo è cosi malata.
Temo il dolore fisico in quanto penso che esso possa limitare la mia libertà. Ho paura di non saperlo sopportare.
Il limite estremo della grandezza dei piaceri è la rimozione di tutto il dolore. Dove sia il piacere, e per tutto il tempo che vi sia, non vi è posto per dolore fisico, o dell'anima, o per l'uno e l'altro insieme.
Incominciai a capire che i dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci.
Sinché un uomo gode della vita, nulla deve disperare: può ad un tratto passare dal più profondo dolore alla massima gioia; dalla massima disgrazia alla più alta felicità.
Chiunque può sopportare un dolore tranne chi ce l'ha.
La miseria e le preoccupazioni generano il dolore, la sicurezza, invece, e l'abbondanza la noia.
La conoscenza porta dolore.
Guardare da vicino il proprio dolore è un modo di consolarsi.
I dolori leggeri concedono di parlare: i grandi dolori rendono muti.