La felicità è benefica al corpo, ma è il dolore quello che sviluppa le facoltà dello spirito.— Marcel Proust
La felicità è benefica al corpo, ma è il dolore quello che sviluppa le facoltà dello spirito.
Lasciamo le belle donne agli uomini senza immaginazione.
Ho orrore dei tramonti, sono così romantici, così melodrammatici.
Si diventa morali non appena si è infelici.
La gente vede tutto attraverso il proprio giornale, né potrebbe fare altrimenti dal momento che non conosce direttamente né gli uomini né i fatti di cui parla.
Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali, ma di una natura che avesse creato le proprie opere con un'immagine umana.
Soltanto il rispetto dei valori e dei dolori che si vogliono superare consente di trascenderli; ignorarli con frettolosa sgarbatezza significa lasciarli pericolosamente fermentare nel livore represso e lasciarli incancrenire nel risentimento non risolto.
Il dolore è la forma più intensa di vita, è sovreccitazione: quindi, il ricerchiamo.
Avidamente allargo la mia mano: dammi dolore cibo cotidiano.
Ho provato ad affogare i miei dolori, ma hanno imparato a nuotare.
Chi continua a esultare sul rogo, non trionfa sul dolore, bensì sul fatto che, contrariamente a quanto si aspettava, non sente alcun dolore. Una allegoria.
I dolori immaginari sono di gran lunga i più reali, dato che ne abbiamo un bisogno costante e li inventiamo perché non c'è modo di farne a meno.
Il tormento, per alcuni, è una necessità, un bisogno, un appetito, un compiacimento.
Un modo molto importante per farci amico il dolore è farlo uscire dall'isolamento e condividerlo con qualcuno che può accoglierlo.
Ognuno dovrebbe rivendicare il diritto di esibire il proprio dolore.
Ogni dolore che non distacca è dolore perduto.