La responsabilità è ciò che ci attende fuori dell'Eden della creatività.— Nadine Gordimer
La responsabilità è ciò che ci attende fuori dell'Eden della creatività.
Dobbiamo chiederci chi è un clandestino, uno che non ha il permesso di soggiornare in un paese. E' una persona senza futuro perché non ha un'identità da rivendicare. Diventa una presenza illegale, illegittima. E' qui, ma al tempo stesso non è qui. Vive su una soglia. E' una "non persona".
Si fallisce ovunque nel mondo cercando di tenere insieme persone diverse, ma si deve perseverare. Questo è il modo per continuare a credere che la vita valga la pena di essere vissuta.
Non esistono circostanze per quanto rozze in cui non ci sia la possibilità che la tenerezza arrivi ad aggiungersi non invitata all'elementare bisogno di una scopata.
Il passato è valido solo nella misura in cui è riconosciuto dal presente.
Di pregiudizi razziali verso i diversi è ancora pieno il mondo ed essi costituiscono ancora la base di molti conflitti. Credo che questi problemi non debbano essere risolti su basi eroiche, sono qualcosa che richiede pazienza e talento, che comporta fallimenti.
Essere ispirati significa voler fare qualcosa o essere già sul punto di farlo ed è forse un'altra delle infinite definizioni della creatività.
Oggi si parla sempre degli stessi cantanti, che i media danno spazio solo ad alcune voci, in radio ci sono sempre le stesse canzoni senza un attimo di creatività. Oggi ci sono tanti, tantissimi bravi artisti che non si conoscono e questo non va bene.
La mia esperienza negli Stati Uniti è stata importante: non mi hanno posto freni alla creatività e alla mia forza espressiva, mi hanno dato la felicità di vivere senza ansie la mia libertà.
Le idee creative sono spesso attaccate perché le persone si oppongono al cambiamento oppure perché non comprendono nuovi concetti.
E' l'arte suprema dell'insegnante, risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza.
Ogni bambino ha in sè lo spirito della creazione. La spazzatura della vita soffoca spesso tale spirito attraverso le piaghe e la miseria dell'anima.
Chi crea deve essere un mondo per sé e in sé trovare tutto, e nella natura sua compagna.
Io non posso ammettere, né nei cantanti, né nei direttori la facoltà di creare, che come dissi prima, è un principio che conduce all'abisso.
In un mondo così sensibile al successo economico, la creatività vince la sua battaglia con l'economia perché solo chi è capace di produrre continuamente innovazione nel proprio processo creativo può avere successo.
Penso che la gente debba sapere che noi dei Clash siamo anti-fascisti, contro la violenza, siamo anti-razzisti e per la creatività. Noi siamo contro l'ignoranza.