L'intera tecnica Zen è basata sulla quarta tecnica di Shiva.
Qualsiasi cosa fai non permettere al passato di distrarre la mente e non permettere al futuro di disturbarti.
Quando la tua mente fluttua, esistono due entità: una sono le nuvole, i pensieri, gli oggetti, le immagini; l'altra è la consapevolezza, la mente stessa. Se presti troppa attenzione alle nuvole, agli oggetti, ai pensieri e alle immagini, hai dimenticato il cielo.
Se definisci santo un uomo, hai creato il peccatore. Adesso, da qualche parte, dovrai condannare qualcuno, perché il santo non può esistere senza il peccatore.
Il sesso è la sorgente della creatività; il divino l'ha usato per la creazione. La sessualità è esattamente come la gelosia, la rabbia e l'avidità: è sempre distruttiva. Il sesso non lo è, ma noi non conosciamo il sesso puro. Conosciamo solo la sessualità.
Il problema autentico è risvegliare nell'individuo quel tanto di consapevolezza capace di generare in lui il desiderio di divenire libero, intelligente, autorealizzato e pienamente consapevole.
Per lo Zen, gli atti più comuni possono essere compiuti con spirito religioso e debbono elevare la nostra vita.
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