Credo sia importante per un attore dividersi tra set cinematografico e teatro.
Le anime che non siano teatro di conflitti sono scenari vuoti. La concordia è sempre noiosa.
Una città senza il teatro è una città incivile.
In un film l'imbecille non può fare che la parte di un imbecille, a teatro si può nascondere, in tv viene fuori subito.
E' bello andare a teatro ed essere costretti a stare seduti e pensare alla vita. E' un'esperienza quasi religiosa.
E' un peccato che lo spettacolo non sia più sullo schermo, gli italiani ne avrebbero bisogno: non c'è più un varietà che unisce la famiglia. Tutte le sere la gente viene a teatro, anche se piove, anche se non trova il parcheggio, viene ed è felice.
Se uno spettacolo non va bene sto male, sto proprio male. Io voglio solo che vada tutto bene, che le persone ridano, che si divertano, che escano contente e quando vedono gli amici dicano 'oh, guarda quello è troppo forte!'. Questo è il successo, questo è il teatro.
Quando entri in un meccanismo come quello del cinema, è estremamente difficile uscirne. Il teatro rimane uno dei cardini principali nel cinema, la mia esperienza teatrale rimane un fatto fondamentale. È stata la base.
Alle prove teatrali l'unico autore che è meglio di quello assente è uno morto.
L'essenza di una tragedia, o anche di un dramma serio, è il risveglio spirituale, o la rigenerazione, dell'eroe.
E' solo sul palco che gli attori si sentono vivi.