Siamo tutti dei falliti rispetto ai nostri sogni.
In genere i ciechi sono molto gentili e amabili, a causa di tutto quello che non hanno visto nella vita.
Se non esistesse il cuore dell'uomo, non ci sarebbe disperazione sulla terra.
Un uomo privo di donna, una donna priva di uomo soffiano nella loro metà di vita finché questa non si gonfia e occupa tutto lo spazio.
La gente tiene alla vita più che a tutto il resto.
La coppia vuol dire un uomo che vive una donna, una donna che vive un uomo.
Bisogna trovare il proprio sogno perché la strada diventi facile. Ma non esiste un sogno perpetuo. Ogni sogno cede il posto ad un sogno nuovo. E non bisogna trattenere alcuno.
Il desiderio ardente di essere e agire è la rampa di lancio da cui deve decollare ogni sognatore. I sogni non nascono dalla pigrizia o dall'indifferenza, né dalla mancanza di ambizione.
Non vi è un fanciullo, non un uomo forse, che non abbia in fondo sognato di essere un Robinson, e, se non di vivere solitario in un'isola deserta, almeno di rifare lui stesso, ripartendo dalla fonte, i propri alimenti e i propri abiti.
Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.
Bisogna camminare nella direzione dei nostri sogni, altrimenti perdiamo l'incanto della vita.
Questa intera creazione è essenzialmente soggettiva, e il sogno è il teatro dove il sognatore è allo stesso tempo sia la scena, l'attore, il suggeritore, il direttore di scena, il manager, l'autore, il pubblico e il critico.
Bisogna porsi delle mete, bisogna combattere per raggiungerle. Bisogna avere dei sogni, bisogna battersi per realizzarli.
Beato chi non avrà sogni da realizzare, perché non sarà mai deluso.
A differenza che nelle grandi difficoltà della vita, nelle piccole cose, nei momenti che passano in un lampo, risplende quella luce misteriosa che si vede quando si realizza un sogno.
Il sogno è un fenomeno psichico pienamente valido e precisamente l'appagamento di un desiderio.