Il sogno è una costruzione dell'intelligenza, cui il costruttore assiste senza sapere come andrà a finire.— Cesare Pavese
Il sogno è una costruzione dell'intelligenza, cui il costruttore assiste senza sapere come andrà a finire.
È bello scrivere perché riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare a una folla.
Nulla è volgare di per sé, ma siamo noi che facciamo la volgarità secondo che parliamo o pensiamo.
Tutti gli anni sono stupidi. È una volta passati, che diventano interessanti.
Segno certo d'amore è desiderare di conoscere, rivivere l'infanzia dell'altro.
Siccome Dio poteva creare una libertà che non consentisse il male ne viene che il male l'ha voluto lui. Ma il male lo offende. È quindi un banale caso di masochismo.
Rendi forti i vecchi sogni perché questo nostro mondo non perda coraggio.
State molto attenti con i vostri sogni, perché corrono il rischio di avverarsi.
Bisogna trovare il proprio sogno perché la strada diventi facile. Ma non esiste un sogno perpetuo. Ogni sogno cede il posto ad un sogno nuovo. E non bisogna trattenere alcuno.
Penso che le cose veramente naturali siano i sogni, che la natura non può toccare con il decadimento.
Il sogno è un rebus.
Bisogna porsi delle mete, bisogna combattere per raggiungerle. Bisogna avere dei sogni, bisogna battersi per realizzarli.
A differenza che nelle grandi difficoltà della vita, nelle piccole cose, nei momenti che passano in un lampo, risplende quella luce misteriosa che si vede quando si realizza un sogno.
Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.
Siamo tutti dei falliti rispetto ai nostri sogni.
Tutti i sogni sono sogni di comodità, ubbidiscono all'intento di continuare il sonno, anziché a quello di svegliarsi. Il sogno è il custode, non il perturbatore, del sonno.