I sogni non si devono raccontare, perché è come dare l'anima.
Le ragioni del cuore sono le più importanti, bisogna sempre seguire le ragioni del cuore, questo i dieci comandamenti non lo dicono.
Il racconto è il romanzo di un pigro.
La vita è un appuntamento, solo che noi non sappiamo mai il quando, il chi, il come, il dove.
Per caso, tutto succede per caso nella vita, a volte penso che perfino il libero arbitrio sia un prodotto del caso.
La vita è così brava a sclerotizzare le cose, e gli atteggiamenti diventano le scelte.
Non esiste un sogno perpetuo. Ogni sogno cede il posto ad un sogno nuovo, e non bisogna volerne trattenere alcuno.
Ci si accontenta della mediocrità, come di un rifugio, quando si perde la speranza di realizzare la bellezza dei propri sogni.
Per questo i sogni possono essere tanto pericolosi: covano sotto la cenere come un fuoco e a volte ci consumano completamente.
Uno si fa dei sogni, roba sua, intima, e poi la vita non ci sta a giocarci insieme, e te li smonta, un attimo, una frase, e tutto si disfa. Succede.
Chi rinuncia ai sogni è destinato a morire.
I sogni si realizzano; senza questa possibilità, la natura non c'inciterebbe a farne.
Quando sogniamo di sognare, siamo prossimi a destarci.
Solo quando i sogni vanno persi come lacrime nella pioggia è arrivato il momento di morire.
Un sogno è come un libro sacro, e molti di questi non sono altro che sogni.
Penso che le cose veramente naturali siano i sogni, che la natura non può toccare con il decadimento.