L'aforisma di Antonio Tabucchi invita a meditare sul rapporto tra la percezione della realtà e il ricordo personale. Esso suggerisce una profonda verità psicologica: ogni individuo è responsabile del proprio vissuto, che viene filtrato attraverso le proprie emozioni ed esperienze personali. Il passaggio di un giorno all'altro non solo segna il tempo ma rappresenta anche l'inizio della costruzione personale delle nostre storie. Queste riflessioni sollecitano una maggiore consapevolezza sulla natura soggettiva del ricordo e dell’esperienza, invitando a considerare come le nostre percezioni personali possano plasmare la nostra comprensione della vita.