Nella nostra vita mentale i processi consci costituiscono solo una piccola parte.— Sigmund Freud
Nella nostra vita mentale i processi consci costituiscono solo una piccola parte.
L'inconscio è un particolare regno della psiche con impulsi di desiderio propri, con una propria forma espressiva e con propri caratteristici meccanismi psichici che non vigono altrove.
La psicoanalisi vera e propria ha avuto inizio con la rinuncia all'aiuto dell'ipnosi.
La civiltà domina dunque il pericoloso desiderio di aggressione dell'individuo, infiacchendolo, disarmandolo e facendolo sorvegliare da una istanza nel suo interno, come da una guarnigione nella città conquistata.
È rimarchevole il fatto che l'uomo, quanto più limita la propria aggressività verso l'esterno, tanto più diventa rigoroso, ossia aggressivo, nel proprio ideale dell'Io.
Così come si provocano o si esagerano i dolori dando loro importanza, nello stesso modo questi scompaiono quando se ne distoglie l'attenzione.
Ogni tecnologia ha il potere di ottundere la consapevolezza umana.
Non si può vivere con la verità.
Io porto in me il germe, lo spunto, la possibilità di tutte le capacità e di tutte le attività.
Se non sai molte cose del tempo, il tempo segna la fine delle cose.
I migliori rapporti sono quelli di cui si conoscono gli ostacoli, e che tuttavia si vogliono conservare.
Vivere in piena coscienza, rallentare il proprio passo e gustare ogni secondo ed ogni respirazione, questo è sufficiente.
Dobbiamo riuscire a guardare nel buio della consapevolezza che solo un'intelligenza riformulata può salvarci.
Il grande dolore che ci provoca la morte di un buon conoscente ed amico deriva dalla consapevolezza che in ogni individuo v'è qualcosa che è solo suo, e che va perduto per sempre.
La gente comincia a comportarsi in modo strano quando scopre che sta per morire e che non gli resta molto tempo.
Non ci sono limiti per la mente ad eccezione di quelli che riconosciamo.