Meglio essere appassionato di belle ragazze che gay.
L'attività del governo non può che compiacere il Papa e la sua Chiesa.
La sinistra deve smetterla di dire che devo rimanere a casa, perché questo mi crea un gran disagio, avendo venti case non saprei in quale andare.
Io sono assolutamente certo di essere l'uomo più democratico che sia mai giunto ad essere primo ministro d'Italia.
Lei è un dipendente del servizio pubblico, si contenga!
Non può esistere un trust nel mondo della televisione. Chi afferma il contrario è in malafede, oppure lo dice per ignoranza.
Ecco, si può sperare che l'omofobia diventi questo: un repertorio di innocui stereotipi che pochi imbecilli prendono sul serio, mentre tutti gli altri ci giocano.
Soltanto le checche sanno come si fa a sembrare una donna sexy.
Ho sempre saputo di essere omosessuale, ma a Polizzi non si poteva parlare, era difficile. Portavo a casa delle fidanzate, decisamente poco carine. E lei, mia madre, le criticava e si arrabbiava perché erano brutte.
Sono qui oggi perché io sono gay.
Il gay, dunque, o la gay che si mette in mostra è quasi sempre un personaggio collocato alla punta estrema del gruppo, ed è sulla base di questa presenza vistosa che il pubblico, divertito o irritato, giudica la stragrande maggioranza che resta nell'ombra.
Prima di tutto lasciami dire che non c'è nulla di omosessuale in quello che ti stiamo per chiedere.
In Italia l'omosessualità è accettata solo su un palco, nella realtà i gay vengono bastonati in piazza. Vorrei che questi artisti invece di mettersi il lucidalabbra facessero uscire il messaggio che si può vivere l'omosessualità, tabù in Italia, in maniera naturale.
Io non sono omosessuale, non sono eterosessuale, sono solo sessuale.
La Sonata a Kreutzer - che la povera Sof'ja, pur odiandola, dovette copiare - mi sembra una classica descrizione dell'omosessualità maschile.
In un istante è diventato chiaro per me che vivere una vita gay senza riconoscerlo pubblicamente, semplicemente non è abbastanza per dare un contributo significativo per l'immenso lavoro che ci attende sulla strada della completa uguaglianza.