Non c'è niente di serio in questo basso mondo che il ridere.
Rapiscimi, portami via, partiamo! A te, a te, tutti i miei ardori e tutti i miei sogni!
Si fa della critica quando non si può fare dell'arte, nello stesso modo che si diventa spia quando non si può fare il soldato.
La folla immancabilmente segue l'andazzo. Sono sempre i pochi che aprono la strada al progresso.
Si può essere padroni di ciò che si fa, ma mai di ciò che si prova.
Bilancio. Mai in equilibrio.
Chi ride è malvagio solo per chi crede in ciò di cui si ride.
È cosa giusta, ponderata e nobile che, se malattia e dolore sono contagiosi, non vi sia nulla al mondo di così irresistibilmente contagioso come il riso e il buon umore.
Molti uomini, a causa del riso, producono gioie illusorie: ma io odio i buffoni che per mancanza dei saggi hanno bocche senza freno, e non vanno verso armonia d'uomini, ma nel riso degne case abitano, e dalle navigazioni giungon salvi a casa.
Per ogni risata, ci dovrebbe essere una lacrima.
A volte penso che nel momento in cui uno ride, quello sia veramente un momento in cui si aprono le porte della percezione e l'Eternità entra in noi.
Ridere non è un brutto modo per iniziare un'amicizia, ed è senz'altro il migliore per terminarla.
Quello che esce indenne dal riso è valido. Quello che crolla doveva morire.
Dieci volte al giorno devi ridere ed essere allegro: altrimenti lo stomaco, che è il padre di ogni mestizia, ti disturberà nella notte.
Ridere significa essere liberi dai falsi idoli del mondo che vogliono essere adorati e dalla tracotante serietà della vita che rende schiavi.
Penso che far ridere non sia la prima scelta di chiunque.