La più perduta di tutte le giornate è quella in cui non si è riso.
Amore, amabile follia.
A vedere la cura che le convenzioni sociali sembrano dedicare nello scartare il merito da tutte le cariche, dove esso potrebbe essere utile alla società, ed esaminando la lega degli sciocchi contro gli uomini d'ingegno, sembra di assistere a una congiura di servi per scacciare i padroni.
In tema di sentimenti, ciò che è valutabile non ha valore.
In amore tutto è vero e tutto è falso; e questa è la sola cosa su cui non si possono dire delle assurdità.
L'uomo raggiunge da novizio la soglia di ogni età della vita.
Benedetto colui che ride di sé stesso, se non sia per evitare il riso degli altri.
Chi non sa ridere non è una persona seria.
La risata è il miglior disinfettante del fegato.
Se non ci fossero le sofferenze degli altri a farci ridere, non rideremmo mai.
La giornata più perduta di tutte è quella in cui non si è riso.
Siamo sulla Terra per ridere. Non potremo più farlo in purgatorio o all'inferno. E in paradiso sarebbe sconveniente.
Dieci volte al giorno devi ridere ed essere allegro: altrimenti lo stomaco, che è il padre di ogni mestizia, ti disturberà nella notte.
Occorre ridere soprattutto di noi stessi.
A volte penso che nel momento in cui uno ride, quello sia veramente un momento in cui si aprono le porte della percezione e l'Eternità entra in noi.