A noi Tedeschi non mancò mai la cultura scientifica: mancò spesso invece la forza di volontà e di decisione.— Adolf Hitler
A noi Tedeschi non mancò mai la cultura scientifica: mancò spesso invece la forza di volontà e di decisione.
Trasporta un tedesco a Kiev ed egli rimarrà un tedesco. Ma trasportalo a Miami, e ne farai un degenerato - in altre parole, un americano.
Un mondo imbastardito e "negrizzato" sarebbero perduti per sempre i concetti dell'umanamente bello e del sublime, nonché ogni nozione d'un avvenire idealizzato del genere umano.
La mancanza di un'idea grande e nuova significò sempre una limitazione della forza di combattere. La convinzione del diritto d'impiegare armi anche brutali è sempre connessa con la presenza d'una fede fanatica nella necessità del trionfo d'un nuovo ordine rivoluzionario.
La forza di un partito politico non consiste nella grande e autonoma intellettualità dei singoli membri, ma in una disciplinata obbedienza prestata dai membri alla direzione intellettuale.
Tutta la saggezza del mondo resta inefficace se la forza non si pone al suo servizio per tutelarla e sostenerla.
Se il popolo tedesco, nel suo sviluppo storico, avesse posseduto quella unità di armento che possedettero altri popoli, oggi il Reich tedesco sarebbe padrone della Terra.
I tedeschi si distinguono, rispetto a tutte le altre nazioni, per la trascuratezza nello stile come nei vestiti, e ambedue le sciatterie sono dovute alla stessa causa che risiede nel carattere nazionale.
Hitler in pochi anni ha trasformato i tedeschi in ebrei, e oggi tedesco è divenuto una parola dolorosa come ebreo.
I tedeschi sono come le donne, non potete scandagliarne le profondità; non ne hanno.
Il vero carattere nazionale dei tedeschi è la pesantezza: essa risalta nel loro modo di camminare, nel loro modo di agire, nella loro lingua, nei loro discorsi e racconti, nel loro modo di intendere e di pensare, ma in modo del tutto particolare risalta nel loro stile letterario.
Il tedesco odia in tutte le cose l'ordine, la regola e la legge: egli ama il suo arbitrio individuale e il proprio capriccio, conditi con un po' di insipida equità, secondo il suo acuto giudizio.
Ogni sostenutezza, pesantezza, pomposa goffaggine, ogni specie di stile interminabilmente prolisso e tedioso hanno trovato nei Tedeschi uno sviluppo estremamente ricco di varietà.
Wieland considera una disgrazia l'esser nati tedeschi: Burger, Mozart, Beethoven, ed altri ancora gli avrebbero dato ragione, e io pure.
La caratteristica dei Tedeschi è che per loro il problema "che cos'è tedesco?" resta sempre aperto.