I tedeschi temono Dio, ma nient'altro al mondo.
Se vuoi ingannare il mondo dì la verità.
Con un gentiluomo sono sempre più di un gentiluomo; con un mascalzone, cerco di essere più di un mascalzone.
Non si fa la politica con discorsi, feste popolari e canti, la si fa solo con sangue e ferro.
Un vero statista, quando gli viene a mancare il nemico, se lo deve inventare.
Giornalista è un tale che ha mancato il proprio mestiere.
L'anima tedesca è tutta un intrico di labirinti, in essa ci sono caverne, nascondigli, trabocchetti; molta parte ha nel suo disordine l'attrattiva del misterioso; ben conosce il tedesco i segreti sentieri che portano al caos.
Quando il tedesco che sa di lettere si tuffa in una frase, non lo vedi più finché non emerge dall'altra parte del suo Atlantico con il verbo in bocca.
La caratteristica dei Tedeschi è che per loro il problema "che cos'è tedesco?" resta sempre aperto.
A noi Tedeschi non mancò mai la cultura scientifica: mancò spesso invece la forza di volontà e di decisione.
I tedeschi sono come le donne, non potete scandagliarne le profondità; non ne hanno.
Il tedesco è pressoché incapace del "presto" nella sua lingua: dunque, come si può logicamente concludere, è altresì incapace di molte delle più squisite e temerarie "nuances" del libero pensiero, del pensiero proprio degli spiriti liberi.
Chi parla d'una missione del popolo tedesco sulla Terra, deve sapere che questa può solo consistere nella formazione d'uno Stato ravvisante il suo compito supremo nella conservazione e nell'incremento degli elementi più nobili, rimasti illesi, della nostra nazione; anzi, dell'intera umanità.
Da che mondo è mondo, i tedeschi sono stati sconfitti da tutti. E non hanno mai disfatto nessuno. Soltanto si sono disfatti fra loro.
I tedeschi si distinguono, rispetto a tutte le altre nazioni, per la trascuratezza nello stile come nei vestiti, e ambedue le sciatterie sono dovute alla stessa causa che risiede nel carattere nazionale.