Cosa curiosa, le abitudini. Le persone stesse non sanno mai di averle.— Agatha Christie
Cosa curiosa, le abitudini. Le persone stesse non sanno mai di averle.
Molte persone di successo sono infelici. Ecco perché sono persone di successo - devono rassicurare se stesse riguardo a se stesse col raggiungere qualcosa che il mondo noterà.
Sul futuro, vago e incerto, si possono fare un'infinità di piani interessanti, meglio ancora se azzardati e improbabili, tanto niente corrisponderà alle nostre elucubrazioni, ma almeno avremo avuto il piacere di progettare.
È un gran sollievo non essere costretti a manifestare doti che non si posseggono.
È del tutto privo d'importanza. Per questo è tanto interessante.
È bene sospettare di tutti, finché non si riesce a dimostrare che sono innocenti.
Finché il tuo inconscio non sarà convinto che le conseguenze dell'azione saranno dannose in misura tale da non giustificare un piacere immediato, ci sarà ben poco da fare per vincere il conflitto.
Le emozioni umane nascono dalle stesse acque abissali, anche se in superficie si manifestano a volte con cavalloni selvaggi, a volte con lievi increspature.
Non puoi controllare completamente il tuo subconscio, ma è possibile sottoporgli volontariamente un piano, un desiderio, o uno scopo che desideri vedere trasformato in una forma concreta.
Il sé è come un ipotetico Centro di Gravità Narrativa.
Quando la mente conscia e la mente inconscia sono in conflitto, l'inconscio vince sempre, senza eccezione.
Il cervello è davvero un oggetto dalla filigrana così delicata che qualsiasi falso mutamento nello stato emotivo è in grado di trasformare la condizione di altri milioni di circuiti inconsci.
La psiche inconscia ha questo di caratteristico: che basta a sé stessa e non conosce rispetti umani. Ciò che è caduto una volta nell'inconscio vi viene trattenuto, ne soffra o non ne soffra la coscienza.
Ciò che liga ad amore o ad odio, o a disprezzo, al di sotto di ogni razionale atteggiamento, è qualcosa di inconscio.
Colui che soffre di coazioni e proibizioni si comporta come se soggiacesse a una coscienza di colpa di cui tuttavia non sa nulla, a una coscienza di colpa, dunque, che dobbiamo definire inconscia, nonostante l'apparente contraddizione di termini.
Ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio.