L’idea di un sentimento destinato a durare per sempre viene paragonata a una credenza dell’infanzia che, con il tempo, si scopre essere solo una favola rassicurante. In età adulta, tuttavia, persiste il bisogno di credere in qualcosa di assoluto e immutabile, come se l’illusione dell’amore senza fine fosse una protezione contro la paura della solitudine, del cambiamento e della perdita. Si crea così una sorta di patto tacito: molti sospettano o hanno già sperimentato che i sentimenti possono trasformarsi, svanire o logorarsi, ma pochi hanno il coraggio di mettere apertamente in discussione l’ideale romantico a cui tutti sono affezionati. Chi osa farlo rischia di essere percepito come cinico o disilluso, perché tocca un nodo sensibile. Dietro questa prospettiva c’è una riflessione amara ma lucida: più che un dato di realtà, il concetto di amore destinato a durare per sempre è una narrazione collettiva, utile a dare speranza e direzione, ma fragile quando si confronta con la complessità delle relazioni umane e con la loro naturale possibilità di finire o trasformarsi nel tempo.