La scienza che esita a dimenticare i suoi fondatori è perduta.
La civiltà progredisce aumentando il numero di operazioni importanti che possiamo compiere senza pensarci.
La vita è un'offesa contro il meccanismo ripetitivo dell'universo.
C'è una tradizione di opposizione tra i seguaci dell'induzione e della deduzione. A mio parere questo sarebbe sensato proprio come lo è per due estremità di un verme litigare tra loro.
Ogni filosofia si colora con le tinte di qualche esperienza immaginaria e segreta, che mai si esprime esplicitamente nel procedere del ragionamento.
La pace come scopo deliberato molto facilmente si trasforma nel suo sostituto degenere, l'anestesia.
Se ho fatto qualche scoperta di valore, ciò è dovuto più ad un'attenzione paziente che a qualsiasi altro talento.
Il grandioso scopo della scienza è di abbracciare la massima quantità di fatti empirici attraverso deduzioni logiche fatte a partire dalla minima quantità di ipotesi o di assiomi.
La scienza è fatta di errori, ma di errori che è bene commettere perché a poco a poco conducono alla verità.
La scienza più necessaria è quella di non dimenticare ciò che si è appreso.
La scienza non ha patria, perché la conoscenza è patrimonio dell'umanità, la fiaccola che illumina il mondo.
La scienza oggi ha molto da dire, molti baracconi da sbaraccare.
La scienza è conoscenza organizzata.
La scienza è uno strumento di conoscenza tutt'altro che perfetto; essa è solo il migliore che abbiamo.
La scienza non può mai afferrare l'irrazionale, perciò essa non ha futuro dinanzi a sé in questo mondo.
Il prete conosce soltanto un unico grande pericolo: questo è la scienza, la sana nozione di causa ed effetto.