C'è una tradizione di opposizione tra i seguaci dell'induzione e della deduzione. A mio parere questo sarebbe sensato proprio come lo è per due estremità di un verme litigare tra loro.
Nei tempi moderni la credenza che la spiegazione ultima di tutte le cose potesse essere trovata nella matematica newtoniana era un segno premonitore della verità che tutta la scienza, mentre tende alla perfezione, diventa matematica nelle sue idee.
La scienza della matematica pura, nei suoi sviluppi moderni, può aspirare a definirsi la creazione più originale dello spirito umano.
La civiltà progredisce aumentando il numero di operazioni importanti che possiamo compiere senza pensarci.
È compito del futuro essere pericoloso; ed è tra i meriti della scienza l'equipaggiare il futuro per i suoi compiti.
Nell'arte della deduzione, la cosa più importante è il saper vagliare, da un cumulo di fatti, quelli che sono accidentali e quelli che invece sono essenziali. Altrimenti, energia e attenzione vanno sprecate, anziché concentrarsi.
Ogni deduzione logicamente corretta ne suggerisce delle altre.
Cosa importano alla massa, la grande massa incapace di osservazione, che non saprebbe riconoscere un castoro dai denti o un compositore dal suo pollice sinistro, le sottigliezze dell'analisi e della deduzione!
Tutte le deduzioni del mondo da Dio, della natura dallo spirito, della fisica dalla metafisica, del reale dall'astratto si mostrano per quello che sono giochi logici.
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