A renderci desiderabili non è qualcosa che facciamo, ma qualcosa che senza saperlo abbiamo dentro di noi.— Alice Munro
A renderci desiderabili non è qualcosa che facciamo, ma qualcosa che senza saperlo abbiamo dentro di noi.
Che si può fare dell'amore quando raggiunge questi livelli di disperazione, impotenza e concentrazione folle? Qualcosa verrà senz'altro a demolirlo.
L'amore allontana il mondo da noi, quando è felice non meno di quando non lo è.
In un modo o nell'altro l'amore ti derubava sempre di qualcosa: una sorgente di equilibrio interiore, un piccolo nocciolo duro di onestà.
Non è prendendo in giro la vita che si ottiene la felicità. È solo attraverso la rinuncia spontanea e la rassegnazione alla perdita che ci prepariamo alla morte e che otteniamo un minimo di felicità.
Cercò di metterci una pietra sopra, ma quella si rifiutava di far da coperchio al passato.
Non è fino a quando arrivi ad una comprensione spirituale di chi tu sia - non necessariamente un sentimento religioso, ma in profondità, lo spirito interiore - che puoi iniziare ad assumere il controllo.
Tu devi costantemente porti queste domande:Cosa sto facendo?Che cosa stanno facendo a me?Cosa mi fanno leggere?Cosa mi fanno dire?Dove mi fanno andare?Cosa mi fanno pensare?E, più importante, cosa mi fanno diventare?Poi poniti la questione principale: va bene che sia così?
Credi in te stesso! Abbi fede nelle tue capacità! Senza una umile ma ragionevole fiducia nei tuoi stessi poteri non puoi avere successo od essere felice.
Noi non moriamo perché dobbiamo morire; moriamo perché un giorno, e non così tanto tempo fa, la nostra consapevolezza è stata forzata a considerarlo necessario.
L'intelligenza non può essere presente senza capire. Nessun computer ha alcuna consapevolezza di quello che fa.
Sono stato abbastanza fortunato di essere arrivato fin qui e mi rendo conto ora, a quasi cent'anni, di avere una voce molto particolare. Sono davvero fortunato.
Finché non diverranno coscienti della loro forza, non si ribelleranno e, finché non si ribelleranno, non diverranno coscienti della loro forza.
Se fossi divertente la metà di quello che credi saresti il doppio più divertente di quello che sei.
È nella malattia che ci rendiamo conto di non vivere soli, ma incatenati a un essere appartenente a un regno diverso, dal quale ci separano abissi, che non ci conosce e dal quale è impossibile farci capire: il nostro corpo.
Le verità ovvie [...] sono i figli inutili del senno di poi.