L'amore allontana il mondo da noi, quando è felice non meno di quando non lo è.
Cercò di metterci una pietra sopra, ma quella si rifiutava di far da coperchio al passato.
In un modo o nell'altro l'amore ti derubava sempre di qualcosa: una sorgente di equilibrio interiore, un piccolo nocciolo duro di onestà.
A renderci desiderabili non è qualcosa che facciamo, ma qualcosa che senza saperlo abbiamo dentro di noi.
Una volta il prete cattolico le si era avvicinato proprio al Queen's Hotel sfoderando l'accendino senza darle il tempo di tirar fuori i fiammiferi. Lei lo ringraziò, ma evitò di conversare, per paura che cercasse di convertirla.
Spesso non si parla per timore delle reazioni. Eppure si ferisce di più con l'omissione, l'indifferenza: espressioni della forma del più terribile disprezzo.
Ignora le piccole offese: spariranno del tutto.
La vanità preferisce vedere nell'indifferenza una forma latente di inimicizia.
Coloro che guardano alla miseria con indifferenza, sono i più miserabili.
L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costrutti; è la materia bruta che si ribella all'intelligenza e la strozza.
È più difficile apparire indifferente quando non lo si è, che appassionato essendo indifferente.
L'indifferenza è il più grave peccato mortale.
La vita fa vivere la gente senza fare una grande attenzione a quello che gli succede.
Nel corso della storia, è stata l'inattività di coloro che avrebbero potuto agire; l'indifferenza di coloro che avrebbero dovuto saperlo più degli altri; il silenzio delle voci quando più erano importanti; che ha reso possibile il trionfo del male.
I cattolici e i comunisti hanno commesso grandi crimini, ma alla fine non si sono fatti da parte, come in una società costituita, e sono rimasti indifferenti.