A volte, l'indifferenza è un rinnovato segno d'interesse.— Dino Basili
A volte, l'indifferenza è un rinnovato segno d'interesse.
Nei tipi scattanti abbondano le false partenze.
Il viaggio perfetto è circolare. La gioia della partenza, la gioia del ritorno.
La politica vola basso se i colpi d'ala sono gli errori della parte avversa.
Sono tenuti insieme da una potente calamita: non sono indispensabili l'uno all'altro.
Successo. Le ricette sono assai incerte. La sicurezza scocca soltanto quando è successo: nel senso che è avvenuto.
L'indifferenza è una paralisi dell'anima, una morte prematura.
Nella difficile arte di stare al mondo si dovrebbe scrivere la vita con leggerezza, scivolare, sorvolare, dimenticare, ripartire ogni mattina da quello che resta. In una parola: fregarsene.
È facilissimo reagire con freddezza alle cose durante il giorno, ma di notte è tutto un altro discorso.
La persona media guarda senza vedere, sente senza ascoltare, tocca senza sentire, respira senza percepire i profumi, mangia senza gustare, parla senza pensare.
Nessuno è più superbo di colui che si crede immune dai pericoli del mondo.
Il peggior peccato contro i nostri simili non è l'odio ma l'indifferenza; questa è l'essenza della disumanità.
L'amore di chi non amiamo si deposita sulla superficie e da lì evapora in fretta.
Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vedi quando togli gli occhi dalla meta.
L'indifferenza è il peso morto della storia.
Su una parete della nostra scuola c'è scritto grande "I CARE". È il motto intraducibile dei giovani americani migliori: "me ne importa, mi sta a cuore". È il contrario esatto del motto fascista "me ne frego".