La conoscenza è la più democratica fonte di potere.
Il cambiamento è il processo col quale il futuro invade le nostre vite.
Chiunque sia pignolo al punto da scrivere una lettera di correzioni a un editore senza dubbio merita l'errore che l'ha provocata.
Gli analfabeti del XXI secolo non saranno quelli che non sanno leggere e scrivere, ma quelli che non saranno in grado di imparare, disimparare e reimparare.
Il cambiamento non è soltanto necessario per la vita. È la vita.
In Italia per trenta anni sotto i Borgia ci sono stati guerra, terrore, criminalità, spargimenti di sangue. Ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo, il Rinascimento. In Svizzera vivevano in amore fraterno, avevano cinquecento anni di pace e democrazia. E cosa hanno prodotto? L'orologio a cucù!
La democrazia è essenzialmente antiautoritaria; vale a dire, non solo chiede il diritto ma impone la responsabilità di pensare da soli.
La democrazia può imparare alcune cose dal Comunismo: per esempio, quando un politico Comunista è finito, egli è finito.
Divenne vergogna nazionale che gli Stati spendessero a debito, quando è invece l'unico modo per noi cittadini di avere più benessere e una democrazia compiuta.
Libero fischio in libero Stato.
Quando le proteste sono liberamente espresse, profondamente considerate e velocemente emendate, allora si è raggiunto il limite massimo di libertà civile a cui un uomo saggio possa ambire.
C'è democrazia senza i partiti?
Noi possiamo avere una società democratica o possiamo avere una concentrazione di enorme benessere nelle mani di pochi. Non possiamo avere entrambi.
La democrazia, il potere della maggioranza non sono un bene. Sono mezzi in vista del bene, stimati efficaci a torto o a ragione.
Per indisposizione del dittatore la democrazia si replica.