L'uomo è una specie di stecca nel grande concerto della natura.— Anacleto Verrecchia
L'uomo è una specie di stecca nel grande concerto della natura.
Il mondo gira sull'ombelico della donna. Dio, se c'è, è sicuramente una donna.
Un libro dev'essere un cordiale. Se non vi tonifica, gettatelo via.
Tutti gli animali, asini compresi, fanno quello che Venere comanda, però hanno il buon gusto di non parlarne. L'animale uomo, invece, ci scrive sopra montagne di romanzi.
Pensare è difficile, però si può benissimo parlare e scrivere senza pensare.
La vita è un arco voltaico tra la culla e la morte.
La differenza che è tra gli uomini e gli altri animali, per grandissima che ella sia, chi dicesse poter darsi poco dissimile tra gli stessi uomini, forse non parlerebbe fuor di ragione.
Se incontri un uomo di valore, cerca di rassomigliargli. Se incontri un uomo mediocre, cerca i suoi difetti in te stesso.
Gli uomini sono pigri più ancora che pavidi e più di tutto temono proprio i fastidi che una onestà e nudità incondizionata imporrebbe loro.
Uomo con troppi bisogni, uomo pronto ad ogni viltà.
Gli uomini sono nati gli uni per gli altri: dunque, insegna loro o sopportali.
L'uomo è imperfetto ma bisogna pensare all'epoca in cui è stato creato.
Gli uomini prima sentono il necessario, dipoi badano all'utile, appresso avvertiscono il comodo, più innanzi si dilettano del piacere, quindi si dissolvono nel lusso, e finalmente impazzano in istrappazzar le sostanze.
Un uomo è sempre così convinto di essere un vulcano per dono divino che gli sembra degradante doversi confrontare con una faccenda di faville.
Agli uomini non interessa né la verità, né la libertà, né la giustizia. Sono cose scomode e gli uomini si trovano comodi nella bugia e nella schiavitù e nell'ingiustizia. Ci si rotolano come maiali.
Due cose l'uomo non vorrebbe mai sapere: di essere inguaribilmente malato e pubblicamente cornuto.