La violenza è un sintomo di impotenza.
Ho sempre creduto che ad affascinare fosse l'artista che è in me.
Quando ebbero esaurito la novità della pornografia, trovarono un nuovo regno: quello della gelosia, del terrore, del dubbio, della rabbia, dell'odio, dell'antagonismo, della lotta che gli esseri umani a volte intraprendono contro i legami che li vincolano all'altro.
È strano come il carattere di una persona si rifletta nell'atto sessuale. Se uno è nervoso, timido, impacciato, pauroso, l'atto sessuale è lo stesso. Se uno è rilassato, l'atto sessuale è gradevole.
Sono in ribellione totale contro la mia stessa mente, quando vivo, vivo per impulso, per emozione, per incandescenza.
Lo svelamento di una donna è cosa delicata. Non avviene mai di notte. Non si sa che cosa si può trovare.
Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente.
La nonviolenza non funziona sempre.
La violenza tra i giovani è un aspetto del loro desiderio di creare. Non sanno come usare la loro energia in modo creativo, così si comportano diversamente e distruggono ogni cosa.
Il pugilato non è uno sport violento come pensano in molti ma al contrario aiuta a gestire la propria rabbia e a incanalarla verso una direzione positiva.
Certi uomini non sono capaci di far male ad una mosca soltanto perché non sono in grado di acchiapparla.
La violenza è la levatrice di ogni vecchia società, gravida di una nuova società.
I grandi spiriti hanno sempre incontrato violenta opposizione da parte delle menti mediocri.
Quelli che rendono impossibili le rivoluzioni pacifiche rendono le rivoluzioni violente inevitabili.
I manifestanti hanno brutalmente attaccato con le loro spalle i manganelli dei poliziotti sorpresi.
Violentare le coscienze è un grave danno fatto all'uomo. È il più doloroso colpo inferto alla dignità umana. È, in un certo senso, peggiore dell'infliggere la morte fisica, dell'uccidere.