La scienza è nata da un atto di fede.
Il miracolo è destinato a essere creduto da coloro che hanno avuto il dono della Fede. E a non esserlo, da coloro che questo dono non l'hanno avuto.
Una costruzione rigorosa si definisce coerentemente logica se essa non porta a due conclusioni contraddittorie: come dire, a un teorema e alla negazione dello stesso teorema.
Viviamo si dice, l'era della Scienza. Purtroppo non è vero. Imperversa la cultura del linguaggio e la società civile si guarda bene dall'aprire le sue porte alla Logica e alla Scienza.
La natura è un libro scritto seguendo un preciso disegno.
L'uomo sa di non poter dimostrare tutti i teoremi possibili nella logica dell'Immanente. Ecco perché non ha senso dire: "Crederei in Dio se esistesse il Teorema di Dio e se qualcuno riuscisse a dimostrarlo".
La scienza intera non è altro che un modo più sofisticato del pensare quotidiano.
Lo scienziato trova la sua ricompensa in ciò che Henri Poincaré chiama la gioia della comprensione, e non nelle possibilità applicative delle sue scoperte.
Tutta la nostra conoscenza rimane fallibile, congetturale. La scienza è fallibile perché la scienza è umana.
La scienza è dopotutto un'arte, una questione di consumata abilità nel condurre la ricerca.
È l'amore e soltanto l'amore per il Creato la sorgente da cui nascono le grandi scoperte scientifiche.
Com'è difficile riuscire a dare uno sguardo alle carte di Dio, ma non credo per un solo istante che Egli giochi a dadi.
La scienza non è altro che buon senso addestrato e organizzato.
La scienza ha questo in comune con la religione: induce l'uomo a credere che essa lavori in suo favore.
Una delle nostre bandiere è la Scienza senza segreti e senza frontiere.
Quando la Scienza avrà messo tutto in ordine, toccherà ai poeti mischiare daccapo le carte.