Ciò che la gente chiama destino è, per lo più, soltanto l'insieme delle sciocchezze che essa commette.
Si sappia che le menti scadenti sono la regola, le buone l'eccezione, le eminenti rarissime e il genio un miracolo.
Nella conversazione ci si astenga da osservazioni intese a correggere: poiché offendere la gente è facile, migliorarla difficile, se non impossibile.
Il destino assomiglia al vento, poiché ci spinge rapidamente in avanti, oppure ci rigetta all'indietro; contro di ciò poco possono fare le nostre fatiche e i nostri sforzi.
L'infelicità è per il nostro animo il calore che lo mantiene tenero.
Il desiderio sessuale, soprattutto quando si concentra nell'innamoramento fissandosi su di una donna determinata, è la quintessenza dell'imbroglio di questo nobile mondo; perché promette così indicibilmente, infinitamente e straordinariamente molto, e mantiene, poi, cosi miserabilmente poco.
Il migliore degli uomini non può eludere il proprio destino: i buoni muoiono presto, e i cattivi muoiono tardi.
Tendere le mani al proprio destino è un modo infallibile per addolcirne i rigori.
Ci eravamo incontrati perchè doveva succedere e anche se non fosse stato quel giorno, prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche altra parte.
Noi crediamo di condurre il destino, ma è sempre lui a condurre noi.
Se c'è qualcosa di ancor più raccapricciante del destino, è l'uomo che lo sopporta senza alzare un dito.
Ogni situazione, buona o cattiva, può arricchire l'uomo di nuove prospettive. Se abbandoniamo al loro destino i duri fatti che dobbiamo irrevocabilmente affrontare, allora non siamo una generazione vitale.
Neppure gli dèi combattono contro il destino.
Siamo tutti schiavi dello stesso destino; se uno nasce, deve morire.
C'è chi è impotente di fronte al destino e chi di fronte a una donna. Difficile dire chi soffre di più.
Il nostro destino è di continuare a moltiplicarci, unicamente per morire innumerevoli.
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