Dall'albero del silenzio pende il suo frutto, la pace.— Arthur Schopenhauer
Dall'albero del silenzio pende il suo frutto, la pace.
Come all'inizio della primavera tutte le fronde hanno lo stesso colore e quasi la stessa forma, così anche noi nella prima infanzia siamo tutti simili e armonizzati quindi perfettamente.
I cristiani sono ammaestrati a farsi il segno della croce in certe occasioni, a inchinarsi e cosi via; del resto la religione è, in genere, il vero capolavoro dell'ammaestramento.
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato.
Nella fanciullezza la vita ci si presenta come uno scenario teatrale visto da lontano; nella vecchiaia come il medesimo scenario visto da molto vicino.
Fra uomini esiste, per natura, soltanto indifferenza; ma fra donne, già per natura, vi è inimicizia.
Il silenzio praticato con cognizione di causa è padre della preghiera, affrancamento dalla schiavitù, custodia del fuoco, sentinella dei pensieri.
Il silenzio è il linguaggio di tutte le forti passioni, dell'amore (anche nei momenti dolci) dell'ira, della meraviglia, del timore.
Il silenzio è la più grande persecuzione: mai i santi hanno taciuto.
Un assoluto silenzio conduce alla tristezza. Egli offre una immagine della morte.
Il silenzio è d'imbarazzo a chi non ha nulla da dire.
Il silenzio è la più perfetta espressione del disprezzo.
Se immersi nel silenzio si sente squillare il campanello, si ha l'impressione che il rumore sia più stridente di quanto lo sia in realtà. Io cerco di far vibrare un colore in modo intenso come se il rumore del campanello risuonasse in mezzo al silenzio.
Il suo silenzio era abbastanza eloquente.
Che musica il silenzio!
Va' in silenzio come una pioggia, incontro alle sussurranti foglie. Senti l'orologio del Cremlino.