Il genio abita semplicemente al piano di sopra della follia.
Chi è venuto al mondo per istruirlo sul serio e nelle cose più importanti, può dirsi fortunato se salva la pelle.
Pretendere che anche uno spirito grande uno Shakespeare, un Goethe faccia entrare nella propria convinzione, i dogmi di una qualche religione, è come pretendere che un gigante calzi la scarpa di un nano.
Se una volta si lamentavano i peccati del mondo, oggi si guarda con orrore ai debiti del mondo e, come un tempo il giudizio universale, così oggi si profetizza la bancarotta universale dello Stato, sebbene, al tempo stesso, con la fiduciosa speranza di non dovervi assistere.
La vita umana non può dirsi a rigore né lunga né breve, perché è in fondo la misura con cui valutiamo tutte le altre estensioni nel tempo.
Si fa un bel guadagno a sacrificare il piacere al fine di evitare il dolore.
Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione.
Gli uomini di genio sono raramente (o mai) ragionevoli, per questo raramente felici e raramente esenti da biasimo.
Una delle più spiccate caratteristiche del genio è il potere di alimentarsi da solo.
Il miglioramento crea strade rettilinee; ma le strade tortuose senza miglioramento sono strade di genio.
Il genio ha il difetto di venire da una famiglia, e può compensarlo soltanto se non ne lascia nessuna.
La mancanza di genio si può rimproverare soltanto a chi presume di essere un genio.
In ogni opera di genio riconosciamo i pensieri che avevamo scartato.
Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri.
Che cos'è il genio? Volere un alto fine e i mezzi per esso.
Genio. Inutile ammirarlo, è una nevrosi.