Genio. Inutile ammirarlo, è una nevrosi.— Gustave Flaubert
Genio. Inutile ammirarlo, è una nevrosi.
Fra tutte le burrasche che investono l'amore, una richiesta di denaro è la più fredda e la più distruttiva.
L'arte, in certe circostanze, scuote gli animi mediocri, e interi mondi possono essere rivelati loro dai suoi interpreti più grossolani.
Perché voler essere qualcosa quando si può essere qualcuno?
Il denigrare quelli che amiamo ci allontana sempre un poco da loro. Non bisogna toccare gli idoli: la polvere d'oro che li ricopre potrebbe restarci attaccata alle dita.
Quando si guarda la verità solo di profilo oppure di tre quarti la si vede sempre male. Sono pochi quelli che sanno guardarla in faccia.
Genio, in verità, è poco più che la facoltà di percepire in un modo inconsueto.
Forse il genio è un uomo capace di dire cose profonde in modo semplice.
I geni e gli inventori, all'inizio della loro carriera (e molto spesso anche alla fine), sono stati sempre considerati dalla società nient'altro che degli imbecilli.
Per genio intendo una inevitabile sveltezza e dirittura in un dato campo. La trouvaille. La schietta semplicità nel cogliere i mezzi efficaci.
Il genio è nell'anima.
Un uomo di genio è insopportabile, se non ha almeno altre due qualità: la gratitudine e la purezza.
Il genio ha maggior luce di un altro onest'uomo ma concentra questa luce, mediante una lente di un certo tipo, su un punto focale.
Gli uomini di genio sono incapaci di studiare in gioventù perché sentono inconsciamente che bisogna imparare tutto in modo diverso da come lo impara la massa.
Il genio è una lunga impazienza.
Il primo dovere di un genio è dimostrarlo.