Dinanzi al genio non si cavilla.— Victor Hugo
Dinanzi al genio non si cavilla.
Ah! Non insultate mai la donna che cade! Chissà sotto quale fardello quella povera anima soccombe!
I vasti orizzonti generano le idee complesse, i piccoli orizzonti le idee ristrette.
Il cuore vive finché ha qualcosa da amare, così come il fuoco finché ha qualcosa da bruciare.
Le azioni riprovevoli hanno luoghi riservati. Come le acquaviti troppo forti, non si bevono d'un sol tratto. Si posa il bicchiere, poi si vedrà, la prima goccia già fa riflettere.
Alla cosa più orrenda aggiungete un'idea religiosa, essa diventerà santa e pura. Attaccate Dio al patibolo, avrete la croce.
Il genio ha maggior luce di un altro onest'uomo ma concentra questa luce, mediante una lente di un certo tipo, su un punto focale.
È il genio, come una perla nell'ostrica, solo una splendida malattia?
Il genio è una lunga impazienza.
Il genio abita semplicemente al piano di sopra della follia.
Il peggio che può capitare a un genio è di essere compreso.
In ogni opera di genio riconosciamo i pensieri che avevamo scartato.
Una delle più spiccate caratteristiche del genio è il potere di alimentarsi da solo.
Il genio è, tra le altre teste, ciò che è il carbonchio fra le pietre preziose: esso irradia luce propria, mentre gli altri riflettono solo la luce che ricevono.
Il genio [...] è poco più che la facoltà di percepire in un modo inconsueto.
I grandi geni hanno le biografie più brevi.