Un'aspirazione chiusa nel giro di una rappresentazione, ecco l'arte.— Benedetto Croce
Un'aspirazione chiusa nel giro di una rappresentazione, ecco l'arte.
Ogni vera storia è sempre autobiografica.
Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini. Abbiamo solo bisogno di più gente onesta.
Nel Re Lear, il tempestoso dramma, che è tutto una sequela di tradimenti orrendi, la bontà s'impersona, prende un nome, Cordelia; e brilla essa sola nella tempesta, ad essa sola si guarda, come in un cielo cupo all'unica stella che vi scintilla.
Nel Macbeth, il bene appare solo nella vendetta che il bene compie, nel rimorso, nella punizione. Nessuna figura ne impersona la presenza.
Lo schizzo mette l'anima dell'artista molto più a nudo che l'opera d'arte.
L'arte non esprime mai altro che se stessa.
Chi dice arte, dice menzogna.
L'arte non ci insegna nulla, salvo il significato della vita.
Povera gente! L'Arte non è sbriciolare la propria anima; è di marmo o no, la Venere di Milo?
Per me l'arte viene prima della democrazia.
L'arte, io non lo so se sia eterna o provvisoria, se la forma d'arte nella quale viviamo per molti secoli ci si sia connaturata come sangue, ma so che questa carica, che noi abbiamo oggi, è una carica di comprensione della vita.
Vinco perché non mollo mai, ma guai pensare che l'arte sia una gara.
Rivelare l'arte e nascondere l'artista è il fine dell'arte.
Nell'arte c'è una finezza che apprezzo: il lieto fine che ci consola dell'esistenza quotidiana. La vita è delusione, tanto spesso ci defrauda dell'atto finale. Ma questa non è forse la stupidità della naturalezza?...