Chi si ferma è perduto.— Benito Mussolini
Chi si ferma è perduto.
Amate il pane, cuore della casa, profumo della mensa, gioia del focolare. Rispettate il pane, sudore della fronte, orgoglio del lavoro, poema di sacrificio.
D'Annunzio è come un dente guasto: o lo si estirpa o lo si ricopre d'oro.
Rinunciare alla lotta significa rinunciare alla vita.
Il solo pensiero di una famiglia senza il necessario per vivere, mi da un'acuta sofferenza fisica. Io so, per averlo provato, che cosa vuol dire la casa deserta ed il desco nudo.
La libertà non è un diritto: è un dovere. Non è una elargizione: è una conquista; non è un'uguaglianza; è un privilegio.
Solo la costanza dei comportamenti produce risultati. Le cose buone fatte saltuariamente servono poco.
Sono costantemente impegnato con e per la musica. E' parte del mio DNA.
La perseveranza è, rispetto al coraggio, ciò che è la ruota rispetto alla leva; il perpetuo rinnovarsi del punto di appoggio.
Troppo spesso il vizio e il genio producono effetti simili, che ingannano l'uomo comune. Il genio non è forse un eccesso costante che divora tempo, denaro, corpo, e conduce all'ospedale ancor più rapidamente delle cattive passioni?
I filosofi, gli scrittori, gli artisti, persino gli scienziati, non hanno solo bisogno di incoraggiamento e di un pubblico: hanno anche bisogno del costante stimolo degli altri.
Se si ha carattere, si ha anche una propria esperienza tipica, che ricorre sempre.
La costanza è la chimera dell'amore.
Pratica la filosofia del miglioramento continuo. Diventa un pochino migliore ogni singolo giorno.
Se siete costanti nella preghiera quotidiana e nella partecipazione domenicale alla Messa, il vostro amore per Gesù crescerà. E il vostro cuore conoscerà la gioia e la pace profonda, quali il mondo non sarà in grado di dare.
Ma sono diligente. Mi ci metto di buona voglia e do prova di costante miglioramento. Sarò senz'altro in grandissima forma sul mio letto di morte. I buoni muoiono giovani, ma io sono stato risparmiato affinché mi possa preparare e perfezionare in modo da poter finire buono come il pane.