L'aforisma di Benjamin Franklin sottolinea la naturale tendenza dell'essere umano a mostrare maggiore coraggio e resilienza quando affrontiamo le difficoltà altrui, piuttosto che i nostri problemi personali. Questo fenomeno riflette una profonda verità sul comportamento sociale: spesso è più facile essere solidali o partecipi di situazioni traumatiche degli altri senza realmente subirne gli effetti diretti. Franklin mette in luce un aspetto complesso della psicologia umana, evidenziando come la proiezione dei nostri conflitti interni su altre persone possa fungere da meccanismo di difesa contro il proprio dolore e le proprie pene. Inoltre, questa frase invita a una riflessione critica sulla natura della nostra empatia. Sebbene sia importante supportare gli altri nei momenti difficili, l'aforisma sottolinea la necessità di affrontare i propri problemi con altrettanta forza e determinazione che diamo ai nostri amici o parenti. In sintesi, Franklin ci ricorda dell'importanza di un'autentica empatia che va oltre le apparenze e si estende alla comprensione dei veri sentimenti e delle vere sofferenze degli altri.