Se la pace non può essere mantenuta con onore, non sarà una pace duratura.
Naturalmente il lavoro non può dare felicità se non ha successo. Ma se lo ha, riempie le giornate e dà un'immensa gioia.
Consolarsi con l'altrui miserabilità può certo aiutare ad alleviare la propria disperazione ma non a migliorare se stessi.
C'è un motivo che è più forte dell'autoconservazione: È il desiderio di avere la meglio degli altri compagni.
Più sono le cose alle quali un uomo si interessa, e maggiori occasioni di felicità egli ha, e tanto meno è in balìa del destino, poiché se perde una cosa può ripiegare su di un'altra.
L'invidia è una terribile fonte di infelicità per moltissima gente.
La pace non è la virtù degli imbelli.
Non amar tanto la pace che tu divenga inetto alla guerra.
La pace è il preludio dell'eterno gaudio.
L'assenza di paura non significa arroganza o aggressività. Quest'ultima è in sé stessa un segno di paura. L'assenza di paura presuppone la calma e la pace dell'anima. Per essa è necessario avere una viva fede in Dio.
La pace! Non l'ho trovata nella febbrile fantasia dell'arte, nella stupida società elegante, nell'amore, negli studii pacati e solitarii... La troverò nel prestarmi a lavorare pei poveri?
Pace, pace una volta al mio tormento, Stanco di più patir, dai suoi legami Fugge il mio spirto, e si dilegua al vento.
In pace i figli seppelliscono i padri, mentre in guerra sono i padri a seppellire i figli.
Il famoso "si vis pacem para bellum" non è che un giuoco di parole da oracolo di Delfo. Torniamo, signori, al senso comune, che dice: "si vis pacem para pacem.
Attento perché il messaggio subliminale è fottiti, lasciami in pace e vaffanculo!
La pace è un pericolo costante: le guerre scoppiano sempre in tempo di pace.
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