Il fanatismo non è altro che un dubbio ipercompensato.— Carl Gustav Jung
Il fanatismo non è altro che un dubbio ipercompensato.
Non c'è presa di coscienza senza dolore.
Soltanto la radicata convinzione dell'onnipotenza della casualità crea difficoltà alla comprensione e fa apparire impensabile che possano verificarsi o esistere eventi privi di causa.
Se c'è paura di cadere, la sola speranza consiste nel saltare deliberatamente.
Essere vecchi è estremamente impopolare. Non ci si rende conto che il "non poter invecchiare" è cosa da deficienti, come lo è il non poter uscire dall'infanzia.
È importante e salutare parlare di cose incomprensibili.
Il nemico dell'idealismo è un fanatismo eccessivo.
I fanatici non sono gli unici convinti di possedere la verità (quasi tutti ne sono convinti), sono solo i più terrorizzati di perderla.
Per fanatismo si intende una follia religiosa, cupa e cieca. E' una malattia dello spirito, che si prende come il morbillo. I libri la diffondono meno che le assemblee e i discorsi.
Ritengo che l'essenza del fanatismo stia nel desiderio di costringere gli altri a cambiare. Quell'inclinazione comune a rendere migliore il tuo vicino, educare il tuo coniuge, programmare tuo figlio, raddrizzare il fratello, piuttosto che lasciarli vivere.
I fanatici hanno i loro sogni, nei quali intessono un paradiso per una setta.
Settario. Persona che ha il demerito di professare idee in netto contrasto con le nostre.
Il fanatico è uno che non può cambiare idea e non vuole cambiare argomento.
La vita claustrale è una vita da fanatici o da ipocriti.
Il fanatico è perpetuamente incompleto e insicuro. Egli non può auto-generare sicurezze dalle sue risorse individuali, ma solo trovarle aggrappandosi spassionatamente a qualunque sostegno gli capiti di incontrare.
Con la polemica aggressiva, che umilia, raramente si risolve un problema. E, d'altro canto, non si giunge mai a un chiarimento quando fra chi discute c'è un fanatico.