Non vi è nulla di più difficile da tollerare che se stessi.— Carl Gustav Jung
Non vi è nulla di più difficile da tollerare che se stessi.
L'inconscio non è soltanto male, ma è anche la sorgente del bene più alto; non è solo buio ma anche luce, non solo bestiale, semi-umano, demoniaco, ma sovrumano, spirituale e, nel senso classico del termine, "divino".
I sogni sono una delle origini più importanti della credenza dei primitivi negli spiriti.
Anche con molti uomini colti non si può parlare di Inconscio senza venir tacciati di misticismo. L'angoscia è giustificata perché la nostra visione razionale del mondo, con le sue certezze scientifiche e morali ardentemente credute (perché dubbiose), è scossa dai dati dell'altra parte.
L'uomo cresce secondo la grandezza del compito.
Nessuno cede alla suggestione a meno che non desideri, nel profondo del suo cuore, conformarsi ad essa.
La tolleranza diventa un crimine quando si applica al male.
Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca.
Meglio avere una platea di poche migliaia di persone che ti amano, piuttosto che una vasta platea di milioni di persone che ti tollerano.
Bisogna tollerare le nostre imperfezioni, non già amarle o accarezzarle.
Se riusciste a imparare ad essere tolleranti e pazienti nei confronti dei vostri nemici, allora la compassione verso gli altri esseri comincerebbe a manifestarsi con naturalezza.
La tolleranza è necessaria così in politica come in religione: solo l'orgoglio ci fa essere intolleranti.
È illusoria l'idea che con la vecchiaia subentri una maggiore tolleranza. Non si è diventati più magnanimi, soltanto sensibili ad altro.
Chi tollera i rumori è già cadavere.
L'uomo ha bisogno di trovare un senso e il senso ognuno lo trova e lo dà a quello che fa, quindi un senso ce l'ha per lui. Però non puoi venirmi a dire che il senso giusto è il tuo, ognuno troverà il suo senso, ci vuole tolleranza.
La tolleranza senza il dialogo è un eufemismo per l'indifferenza.